La partenza
All’andata una breve sosta in autogrill così giusto per riposare un po’ la schiena ed espletare i bisogno fisiologici.
Si procede verso Piovene ormai era praticamente ora di pranzo e si arriva ad Asiago non senza qualche coda causata da qualche mezzo lento lungo il costo ma anche da qualche trattore che trasportava erba tagliata in alcuni casi anche non coperto, il massimo per starci dietro in moto.
L’arrivo ad Asiago
Mangiamo dell’ottima pizza anche se il cameriere puzzava di sudore con 35 gradi e senza aria condizionata all’interno, il tavolo centrale ci costringe ad arrangiarci con i caschi e gli zaini ma non è un problema, la pizza era buona.
Verso il drago Vaia
Giriamo e rigiriamo finchè chiediamo ad un abitante del posto che ci informa che a Magrè non è permesso l’accesso a veicoli privati bisogna parcheggiare, ovviamente in uno spazio messo a disposizione del comune (a pagamento) e procedere a piedi.
Proviamo a farlo ma scopriamo che tra il parcheggio e il drago c’è un ora di strada in salita nel bosco e sinceramente con il casco, lo zaino, la giacca da moto e 35 gradi abbiamo rinunciato.
Comprendo lo spirito dell’ordinanza dato che la piccola località era stata presa d’assalto dai turisti ma far percorrere un tratto in salita, nel bosco, senza possibilità di accesso ai mezzi di soccorso mi sembra veramente fuori luogo.
Decidiamo quindi di tornare verso casa, erano ormai le 16 passate.
Il ritorno
Il ritorno tranquillo con qualche sosta in autogrill e poi dritti a casa, arrivo verso le 19.