Il sorpasso

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Su una bici di quelle vecchie e tutte arrugginite c’è un vecchietto con due gambe fine come stuzzicadenti e che probabilmente si è appena staccato dalla bombola d’ossigeno.

Da dietro arriva una donna “moderna” col classico SUV che sarebbe una copia in piccolo di un fuoristrada per i poveri e che spesso non ha nemmeno la trazione integrale. Già chi va in città con un fuoristrada secondo me ha dei problemi, chi si compra il SUV ne ha ancora di più.

La donna si avvicina lentamente al vecchietto in stile “lo squalo” e si ferma soltanto quando la sua targa anteriore sfiora la ruota posteriore della bici, poi si sposta a sinistra, accelera finché paraurti anteriore del SUV e ruota anteriore della bici non sono allineati e poi… FRENA! Così affiancata al malcapitato continua a procedere appaiata, e quindi contromano, per circa 500 metri guardandosi bene dal sorpassarlo.

Accertatasi infine che dall’altro lato non sopraggiungono veicoli per almeno 50 km (se così fosse avrebbe già fatto un frontale) decide di effettuare il suddetto sorpasso, ma come lo fa? Nonostante camminino affiancati da mezz’ora, per prudenza, si allarga ancora di più!

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Sono un insegnante con la passione per i motori tutti, non so andare in moto ed in curva piego il minimo indispensabile entrandoci prudentemente ed aumentando la velocità (e la piega) progressivamente. Mi piace sentire il rombo del motore e la sua accelerazione assieme all’aria che mi soffia sulla faccia. Recentemente ho ritrovato parzialmente l’antico richiamo delle due ruote.
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