AvventureIn Primo Piano

Rifugio Bassano a Cima Grappa

Decido di andare in moto sul Grappa quindi niente autostrada ma mi rassegno alla Statale del Santo e a una successiva miriade di strade, stradine e paesini vari. Metà agosto, gran caldo, quindi finché non salgo in quota inserisco il “pilota automatico” (incorporato nella mia mano destra) e procedo tranquillo.

Raggiungo il tipico harleista con l’ascella al vento e piedi sulle pedane aperti a 90° che procede a centro strada e, anche se è più lento di me, il “pilota automatico” si adatta alla sua andatura. Dopo qualche chilometro mette la freccia a destra per fare benzina, vede che è chiuso e mentre lo sto superando riaccelera incollandosi alla mia targa. Ovviamente non mi sorpassa ma resta al centro e in unacurva a sinistra mi si affianca proprio nel punto morto del mio specchietto; ovviamente so che c’è e quindi resto sulla traiettoria esterna sennò ci tocchiamo. Dopo qualche altro chilometro decide eroicamente di risorpassarmi e poi, ovviamente, rallenta. Per evitare altre situazioni di pericolo scalo marcia e gli dico definitamente ciao.

Finita la Statale comincia la sfilza di paesini e l’immancabile sfilata di autovelox (veri o finti) piazzati nei posti più fantasiosi. Raggiungo anche la zona dei semafori col t-red, ben più temibili, perché se con l’autovelox basta andare piano, coi semafori puoi solo incrociare le dita visto che l’arancione può scattarti in qualsiasi momento e dura un millesimo di secondo. A riprova dell’inutilità di questi apparecchi, in prossimità di due semafori, mi fermo col rosso al primo (senza t-red) e uno scooterone mi sorpassa beatamente passando col rosso per poi fermarsi al successivo (col t-red).

Finalmente salgo per il monte, c’è traffico e la strada non è un gran ché. Arrivato a un sottopasso con diritto di precedenza per chi sale (io) devo fermarmi perché c’è già una sfilza di auto che stanno scendendo. Terminata la carovana passio io e contemporaneamente arrivaun’altra auto (curva cieca) a tutta velocità che mi suona pure.

Quasi arrivato ciliegina sulla torta: ho davanti un paio di ciclisti (ovviamente appaiati) e da una laterale arriva una Golf bianca che si ferma, fa passare i ciclisti, e poi parte senza guardare e si piazza in mezzo alla strada. Se non ci fosse stato lo spazio tra il paraurti e la montagna ci scappava l’incidente. Arrivato al rifugio con le mutande marroni, scendo e quando arriva il genio con la Golf lo fisso con sguardo omicida mentre passa (ha avuto la saggezza di non fermarsi).

In quota c’è un fresco meraviglioso e per ripartire mi metto sotto la giacca il gilet termico, i guanti e il sottocasco (san bauletto sarà anche orribile ma è molto comodo). Vedo anche un motociclista in maglietta e pantaloncini corti e mi domando a quanto gli salirà la febbre in serata.Scendo in relax e mi passa il classico scooterone facendo numeri da circo e che probabilmente arriverà a valle senza freni visto che ad ogni curva è costretto a inchiodare per non andare fuori.

Ripresa la statale del Santo, dalla rotonda di Castelfranco, mi si incolla dietro una donna col classico suv, fari a led che mi perforanole cornee, che resta a un centimetro dalla linea continua ma non mi sorpassa anche se io tengo la destra (dev’essere parente di quello conla Harley) per decine di chilometri, non importa a quale andatura io andassi o quanti veicoli sorpassi. Infine dove decide di sorpassarmi? Esattamente davanti ad un autovelox fisso.

Consiglio: la domenica per le strade è pieno di autisti… della domenica? Al posto della moto la prossima volta prenderò un autoblindo con tanto di cannone a torretta.

Mostra di più

Articoli Correlati

Guarda Anche
Chiudi
Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Caro Lettore, grazie per essere qui. Ti informo che con Adblock attivo chi ci sostiene non riesce a mantenere i costi di questo servizio gratuito. La politica è di non adottare banner invasivi. Aggiungi motostorie.blog tra le esclusioni del tuo AdBlock per garantire questo servizio nel tempo. Insieme si risparmia di più!